E il fatto che lo stesso Trump ieri sera abbia detto che no, il piano presentato non è necessariamente quello definitivo, e che non si tratta di "un'offerta prendere o lasciare", accende una fiammella di speranza per Kiev. Il presidente ucraino, dopo il drammatico discorso di venerdì, sembra più convinto che le condizioni possano cambiare in meglio e per questo ha scelto una delegazione per i colloqui con gli alleati che "sappia proteggere gli interessi nazionali ucraini e sappia esattamente cosa è necessario per impedire alla Russia un terza invasione", in modo da assicurare "che da nessuna parte in Europa o nel mondo possa prevalere il principio che i crimini contro i popoli e contro l'umanità possano essere premiati o perdonati". Nel team ucraino che si interfaccerà da oggi a Ginevra con gli emissari americani e russi ci saranno il suo principale collaboratore, Andriy Yermak, Rustam Umerov, segretario del Consiglio di Sicurezza Nazionale dell'Ucraina che guiderà la delegazione di cui faranno parte anche il capo dell'intelligence della difesa Kyrylo Budanov, il capo di stato maggiore Andrii Hnatov, il capo del servizio di intelligence estero Oleh Ivashchenko, il viceministro degli esteri Sergiy Kyslytsya, il vicesegretario dell'Nsdc Yevhen Ostryansky, il vicepresidente del servizio di sicurezza Oleksandr Poklad e il consigliere di Yermak Oleksandr Bevz.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Matteo Basile)
Published at: 2025-11-23 04:00:03
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