La visita di Steve Witkoff in Israele e a Gaza, dove ha visitato un cosiddetto centro di soccorso gestito dalla famigerata Gaza Humanitarian Foundation, ha avuto due scopi, quello pubblico, cioè di verificare le modalità di distribuzione degli aiuti per riferirne a Trump e, in teoria, elaborarne una più efficace, e quello meno pubblico di rilanciare la diplomazia tra Israele e Hamas. Gli esiti di questo colloquio sono riportati da Axios: gli Usa hanno predisposto un nuovo piano per il cessate il fuoco che non prevede più una tregua di 60 giorni in cambio della liberazione di 10 ostaggi israeliani e la restituzione dei corpi di alcuni di essi defunti – pausa durante la quale le parti dovrebbero trovare un accordo per una pace duratura – ma prevede, da subito, un accordo globale: tutti liberi subito in cambio di una tregua duratura. La rinnovata spinta diplomatica si è accompagnata, non certo a caso, con la presa di posizione di 18 ex alti funzionari di Israele – capi di Agenzie di sicurezza come Mossad e Shin Bet e figure apicali dell’esercito e della polizia – i quali hanno chiesto di porre fine all’invasione di Gaza perché senza scopo, senza senso e ormai solo deleteria per Israele (a proposito di logoramento).
Author: davide
Published at: 2025-08-04 16:55:58
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