Cooperanti, missionari e giornalisti (come il cooperante Giovanni Lo Porto sequestrato in Pakistan nel 2012 e ucciso nel 2015 in un raid della Cia, o il gesuita padre Paolo Dall’Oglio volatilizzatosi in Siria nel 2013 e mai più ricomparso; senza dimenticare, tra gli altri, i giornalisti Giuliana Sgrena e Domenico Quirico). E’ qui che la lunga esperienza della “diplomazia silenziosa” italiana dà il meglio di se stessa: il nostro Paese ha una lunga e consolidata esperienza in trattative a tutti i livelli, soprattutto in paesi tradizionalmente instabili e problematici, volte a riportare i nostri connazionali a casa. Il terreno scivoloso e spesso criminale sul quale queste vicende si snodano è estremamente delicato ed è del tutto normale che all’opinione pubblica e soprattutto ai politici le notizie arrivino frammentarie (se e quando arrivano) e di molto depurate: l’esito di ogni trattativa è incerto, raramente il nostro connazionale scompare per sempre ma è imperativo non alimentare aspettative e speranze che, fino all’ultimo, sono appese ad un filo.
Author: Vincenzo Fenili
Published at: 2025-04-05 06:55:40
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