Tra ridicolo e parole fuori posto, paure di attentati ed estasi da rotocalco, tra esercizi retorici della politica che difende tutto e tutti dalle pulsioni pauperiste dei movimenti in guerra con la ricchezza, la Serenissima è diventata per qualche giorno lo scenario di una rappresentazione contraddittoria e perfetta. La politica esalta fino all’onanismo la visibilità e la ricaduta economica, una pioggia di soldi su Venezia (e per pochi) ormai trasformata in baraccone. Una piccola vittoria l’hanno ottenuta costringendo Bezos a cambiare programma per la serata finale di sabato 28 giugno: invece che alla Scuola Grande della Misericordia (del sindaco Luigi Brugnaro) dovrà ripiegare in Arsenale, più facilmente difendibile da incursioni o bagni nei canali per fermare i motoscafi.
Author: Giuseppe Pietrobelli
Published at: 2025-06-25 11:04:45
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