"La mia generazione di cantautori era veramente un nucleo 'tutti per uno uno per tutti' - afferma -, non c'era invidia né gelosia, eravamo tutti per gli altri, consci che volevamo cambiare la musica popolare italiana e forse ci siamo riusciti, ma non ancora con le leggi". È come se tu facessi un salto tra le elementari e l'università in cinque minuti, e questo rimane e danneggia l'aspetto artistico del tuo essere: ogni estate devi fare la canzone di successo, diventi un concorrente degli altri pur non volendo". Il tour - che parte con i tre concerti a Caracalla e finisce il 21 dicembre di nuovo a Roma, al Palazzo dello Sport - festeggia pure "i cinquant'anni di Lilly, che ho inserito" così come "Raggio di luna" perché "è una canzone contro la guerra".
Published at: 2025-06-18 13:23:26
Still want to read the full version? Full article