Allo stand di Gunia Nowik c’era la scultrice ucraina di base a Torino Alina Kleytman (classe 1991), che crea scheletri di esseri inquietanti a metà tra il futuristico e il mitologico. Accanto a lei, i dipinti di Agata Bogacka (classe 1976), un nome sulla bocca di tutti, che usa l’astrazione per parlare di tensione e negoziazione, di presenza e assenza, e quelli del giovane Jędrzej Bieńko (classe 2000), che usa l’aerografo per dipingere quadri apparentemente astratti in cui si nascondono figure che spiano l’osservatore (prezzi in stand da 5mila a 25mila euro). “L’arte contemporanea polacca sta attraversando un momento di fermento e di grande vitalità, ma la sua visibilità a livello internazionale rimane ancora piuttosto limitata” ha raccontato Davide Boy, italiano, direttore medico in Polonia per un’azienda farmaceutica e collezionista d’arte che da dieci mesi vive a Varsavia.
Author: di Silvia Anna Barrilà
Published at: 2025-09-08 06:45:58
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