Si parla di perdita di posti di lavoro, di modellamento dei modi abituali di pensare e di vivere la quotidianità. Più la società cade sotto i colpi di una comunicazione mediatica allarmistica e di una politica autoritaria, paternalista e aggressiva (conflitti armati, lavoro precario, disastro ambientale, violenza sulle donne, discriminazioni, razzismo, diseguaglianze sociali che aumentano…), più le persone – prive di un’organizzazione culturale e politica trasformativa – cercheranno risposte che plachino il senso di impotenza e di rabbia, rimanendo dentro il perimetro del sistema stesso, colpevolizzando se stessi e il vicino di casa senza mettere in discussione la società. Ecco, allora, che la costante accessibilità dei chatbot online può diventare, per un ampio strato di nativi digitali e non solo, l’occasione di un rispecchiamento e di un momentaneo ristoro dalla sofferenza psichica ed esistenziale scatenata dalla civiltà della dismisura e dal suo sistema di guerra.
Author: Sara Gandini
Published at: 2025-07-07 06:00:07
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