Ci è voluto più tempo del previsto ma finalmente, il castello di carta costruito da Putin e dai suoi sodali sta crollando e l'inevitabile conseguenza, è un inasprisi della situazione con un coinvolgimento più attivo, anche se non diretto, dell'unico attore in grado di fare davvero la differenza: gli Stati Uniti. E così, dopo un periodo di letargo giustificato dalla volontà di «farla finita con le buone», Donald Trump si è svegliato e dopo le minacce più o meno velate, seguite a un periodo di accondiscendenza, ha iniziato a fare sul serio con la mossa, simbolica ma potente, di spostare due sottomarini nucleari vicino alla Russia. E ancora: «Lui gestisce molto bene le sanzioni ma ne arriveranno altre», pronte soprattutto quelle secondarie, che puniscono i Paesi che continuano a fare affari con la Russia, quelle che fanno più paura e più male al Cremlino.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Matteo Basile)
Published at: 2025-08-03 04:35:03
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