I vantaggi per Netanyahu sul sì a Trump: il fronte interno – Due giorni fa, l’entourage del primo ministro aveva già dichiarato di dover accettare “concessioni dolorose e significative” sottolineando come le misure richieste siano in contraddizione con la linea politica ufficiale di Israele e recenti decisioni del gabinetto, in particolare sul graduale ampliamento del ruolo dell’Autorità Palestinese nella gestione della Striscia dopo il conflitto. Un incoraggiamento pare arrivare direttamente dal presidente israeliano Isaac Herzog (nella foto): ha infatti dichiarato che valuta di concedergli la grazia nel processo per corruzione (Netanyahu è sotto processo per tre casi di corruzione, ma il premier nega qualsiasi illecito e sostiene che tutte le accuse siano state inventate durante un colpo di stato politico guidato dalla polizia e dalla procura di Stato, ndr), affermando che “il caso grava pesantemente sulla società israeliana”. Il colloquio, ha detto Dagan al sito di notizie Ynet, è stato “molto lungo e la sensazione che ne è derivata è che siamo molto preoccupati”, perché il Netanyahu ha rifiutato di impegnarsi a stabilire una tempistica per l’annessione della Cisgiordania da parte di Israele.
Author: Eleonora Bianchini
Published at: 2025-09-29 11:09:56
Still want to read the full version? Full article