L’insoddisfazione di Donald Trump nei confronti di Vladimir Putin, dopo l’infruttuosa telefonata seguita nella notte di giovedì da uno dei più pesanti bombardamenti aerei dall’inizio della guerra, si è tradotta ieri in quella che il capo dell’amministrazione presidenziale ucraina, Andriy Yermak, ha definito «una conversazione importante e produttiva» fra Trump e il presidente Volodymyr Zelensky. L’ennesima inversione di rotta per il presidente americano, che dopo la decisione del Pentagono di sospendere l’invio all’Ucraina di missili intercettori e munizioni di precisione, avrebbe invece detto a Zelensky di volerlo aiutare a «difendere i cieli» dell’Ucraina contro attacchi aerei russi sempre più intensi. Se nel colloquio con Trump l’intenzione di Putin era dimostrargli che non si fermerà in Ucraina neppure di fronte a concessioni quali la sospensione degli aiuti militari americani, il capo del Cremlino ha sfidato l’interlocutore non soltanto dando l’ordine di attacco subito dopo aver messo giù il telefono con Trump che aveva chiesto il cessate il fuoco, ma anche concentrando i lanci di droni e missili contro quelle postazioni di difesa antiaerea rese sempre più vulnerabili dal venir meno degli intercettori americani.
Author: di Antonella Scott
Published at: 2025-07-05 03:30:00
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