Ed è al successivo incontro con i capi di Stato o di Governo arrivati poco prima di Zelensky alla Casa Bianca – il presidente francese Emmanuel Macron, il finlandese Alexander Stubb, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, la presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni, il premier britannico Keir Starmer, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, il segretario generale della Nato Mark Rutte - che Trump e il presidente ucraino hanno rinviato il problema principale. Dopo il vertice di Anchorage fra Trump e Putin, il 15 agosto, la grande incognita riguarda la posizione del presidente americano in merito alle concessioni territoriali pretese dal Cremlino: di fatto la cessione dell’intero Donbass, oltre ai territori conquistati da Mosca nelle regioni di Zaporizhzhia e Kherson. I toni più distesi, l’ottimismo di Zelensky e la presenza alla Casa Bianca dei sette leader europei venuti a ricordare a Trump la necessità di mostrare alla Russia un fronte unito, non sono bastati a nascondere l’importanza della posta in gioco: «Se oggi tutto andrà bene – ha detto Trump – avremo una riunione a tre, e ci saranno buone possibilità di mettere fine alla guerra entro sette-quindici giorni».
Author: di Antonella Scott
Published at: 2025-08-18 21:30:27
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