 
                    L'obiettivo era cercare di spiegare - in modo abbastanza veritiero - che il suo obiettivo generale era quello di rendere il Giappone un alleato molto più forte e migliore per gli Stati Uniti, in modo da prevenire le politiche anti-giapponesi prima ancora che fossero formulate dal «team di transizione» di Trump. In seguito, in una sorprendente dimostrazione di amnesia collettiva, i critici di Trump hanno continuato a sostenere che l'incontro Trump-Kim non avesse portato a nulla, perché Kim si era rifiutato di rinunciare alle sue armi nucleari, dimenticando come tutto fosse iniziato, ovvero con un allarmante aumento delle minacce di guerra contro la Corea del Sud, che Trump aveva disinnescato offrendosi di incontrare Kim. Per quanto riguarda il Giappone, il nuovo primo ministro promette di porre fine al declino della cooperazione politica tra Stati Uniti e Giappone iniziato dopo Abe: sotto Abe, una comunicazione minima tra i funzionari di Tokyo e Washington era sufficiente per garantire che le due amministrazioni agissero in modo coordinato e senza intoppi, ad esempio per sostenere i Paesi più deboli minacciati dalle pressioni cinesi, come in particolare le Filippine.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Edward Luttwak)
Published at: 2025-10-30 06:31:36
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