Il presidente americano, che presiederà il board se e quando questo verrà creato, aveva sponsorizzato la presenza di Blair, un “bravissimo uomo” che, oltre all’oscuro precedente della guerra che ha devastato il Paese del Golfo gettando le basi per la nascita dello Stato Islamico, presentava anche un altro pesante conflitto d’interesse, dato che nella sua attività di consulente ha costruito stretti rapporti, tra gli altri, anche con British Petroleum. Soluzione che, per tutto ciò che rappresenta e ha rappresentato per la storia moderna dell’intero Medio Oriente, era stata subito respinta non solo da Hamas, che l’aveva indicato come un elemento di ostacolo a un possibile accordo di pace, ma anche dai Paesi arabi e musulmani, compresa l’Arabia Saudita, primo obiettivo di Trump nel progetto di allargamento degli Accordi di Abramo. L’ex premier britannico, dicono, non aveva semplicemente i requisiti per far parte del board, quindi la sua candidatura non sarebbe mai stata sul tavolo: il Consiglio “sarà composto da leader mondiali in carica e ci sarà un consiglio esecutivo più ristretto al suo interno”, ha affermato la fonte aggiungendo poi che Blair siederà nel comitato esecutivo insieme al genero del tycoon, Jared Kushner, e al consigliere Steve Witkoff insieme ad alti funzionari dei Paesi arabi e occidentali.
Author: Redazione Esteri
Published at: 2025-12-09 09:22:02
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