Cesare pensa che i Metelli, i Domizi, i Corneli e quel che resta degli Scipioni sia solo un’oligarchia di famiglie ottuse, contrarie a qualsiasi cambiamento, che in nome del Senato si preoccupano di tutelare i propri interessi, il potere, le rendite, gli affari portati avanti senza sporcarsi le mani, delegando ogni cosa a clientes e faccendieri. Solo che il ragionamento un po’ strano per il nipote di Gaio Rabirio, il braccio destro di quel populista, attore rivoluzionario che prometteva il grano di cittadinanza a ogni scansafatiche della suburra, che tanti ricordano con il nome di Saturnino. La testa che ha davanti ai suoi piedi è quella di un uomo che un tempo è stato il suo più fedele compagno di guerra, il suo luogotenente per i lunghi anni di lotta in Gallia.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Vittorio Macioce)
Published at: 2025-07-23 05:00:19
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