Tales of the Shire, la recensione del gioco più rilassante del Signore degli Anelli

Tales of the Shire, la recensione del gioco più rilassante del Signore degli Anelli


Abbiamo provato pressoché tutte le opzioni di configurazione disponibili e il meglio che siamo riusciti a ottenere (disabilitando il V-Sync, che pare essere il principale problema dei rallentamenti) con una GeForce RTX 3070, un Intel I7 di 10° generazione, 16GB di RAM e SSD Samsung a 1080p sono tra i 52 e i 58 fotogrammi al secondo scanditi da intoppi continui e cali sporadici nei luoghi più affollati (e con "affollati" intendiamo 5-6 personaggi a schermo e un paio di galline). Paesaggio invernale Sarebbe un altro paio di maniche se ci trovassimo dinanzi a un videogioco creato per mettere alla prova le macchine più performanti, ma davanti a un gioco praticamente vuoto, con una mappa microscopica (per carità, funzionale ai contenuti che propone, ma di certo lontana dai videogiochi a mondo aperto che siamo abituati a vedere oggigiorno), interazione inesistente, intelligenza artificiale dei personaggi rudimentale e una complessità grafica indietro di almeno un decennio rispetto allo standard odierno anche all'interno di titoli sviluppati da un manipolo di appassionati, pare una follia che il gioco non riesca a raggiungere i 60 fotogrammi al secondo stabili in nessuna circostanza. Tutto ciò che manca potrebbe arrivare con il tempo, ma quello che ci troviamo adesso tra le mani, al contrario di quanto potrebbe aspirare a essere, è solo un altro lavoro parzialmente forzato all'interno di un mondo di gioco che non si vive ma si sconta, almeno fino a che non ci si libera dal giogo di quell'entusiasmo iniziale che ci ha fatto sperare che questa volta, sì, avevamo finalmente trovato la via di casa.


Published at: 2025-07-28 13:30:00

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