Si vedranno i beati legati alla chiesa di Torino e del Piemonte, ma anche i “benefattori” della piazza, coloro che si danno da fare per animarla e tenerla in ordine, oltre ai gestori del Pastis, che con l’Albertina, e la supervisione di Roberto Mastroianni, danno vita da tre anni alla rassegna Casa Accademia — dice l’artista e docente — I residenti sono contenti: il muro era davvero brutto, abbiamo almeno in parte rimediato». Perché qui si tratta più che altro di spiritualità, che tutti vorrebbe accomunare: «È questo il messaggio che si desidera fare passare, perché oggi più che mai è necessario far vivere un sentimento di solidarietà che unisce e non divide, che include e non emargina, proprio in un quartiere ad alta densità di immigrati come il Quadrilatero-Porta Palazzo». La scelta di riprodurre nei riquadri santi e beati, spiegano i curatori, ha lo scopo di richiamare l’attenzione sulle azioni di aiuto ai più deboli, ai più sfortunati, sui messaggi di pace, proprio in un momento storico come l’attuale, che sarà probabilmente ricordato come uno dei più bui della storia del secondo dopoguerra: «Grazie alla forza comunicativa dell’arte si può contribuire in qualche modo a far crescere, in chi osserva l’opera, il convincimento che un’alternativa alla guerra, alla violenza esiste ed è lì, davanti ai loro occhi, nell’esempio di vita di questi filantropi».
Author: repubblicawww@repubblica.it (Redazione Repubblica.it)
Published at: 2025-06-18 08:47:51
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