Dopo la passerella in Calabria all’indomani della tragedia (con Meloni che ha promesso il suo impegno a “cercare gli scafisti lungo tutto il globo terracqueo”) e la “difesa d’ufficio” dei militari coinvolti da parte dei ministri Salvini e Piantedosi (“Sono certo che dimostreranno la loro estraneità”), il governo continua a non condividere le accuse contestate dalla Procura ai sei militari. Quello che Occhiuto, con un po’ di imbarazzo, ha voluto spacciare come un errore, l’Usim lo rivendica come successo politico prendendo “atto, con soddisfazione, della decisione di ritirare la costituzione di parte civile nei confronti degli appartenenti alla Guardia di Finanza e al Corpo delle Capitanerie di Porto, indagati nell’ambito del processo sul tragico naufragio di Cutro”. Un modo “gentile” per non dire che Salvini detta e Occhiuto obbedisce rimangiandosi non solo la richiesta di parte civile della Regione Calabria ma anche le sue stesse parole pronunciate nel febbraio 2024, un anno dopo la strage di Cutro: “La popolazione di tutta Calabria è vicina a chi scappa dalla fame e dalla guerra.
Author: Lucio Musolino
Published at: 2025-05-13 08:49:33
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