Storia di un "cavallino rampante" che legò per sempre Baracca e Ferrari

Storia di un "cavallino rampante" che legò per sempre Baracca e Ferrari


Ad assistere al primo trionfo del pilota, era anche la contessa Paolina de Biancoli, che rimase entusiasta della gara e colse forse un’affinità tra il giovanotto, orfano di padre e privato di un fratello morto al fronte, e il figlio che perduto per sempre nella Battaglia del Solstizio. Cadetto della scuola di cavalleria di Pinerolo, poi inquadrato nel 2° Reggimento “Piemonte Reale”, che era stato fondato nel lontano 1692 dal duca di Savoia al motto di “Venustus et Audax” e portava come stemma araldico proprio un "cavallino rampante argenteo su campo rosso guardante a sinistra e con la coda abbassata", il giovane Baracca - già cavaliere provetto e da concorso - dopo aver assistito all'esercitazione dei nuovi cavalieri dell'aria nell'aerodromo di Centocelle a Roma scelse la via del futuro abbracciando la nuova specialità temeraria che era il volo di guerra. Nei primi due anni di guerra Baracca si era guadagnato il grado di capitano ed era stato insignito di numerose onorificenze e il 1° maggio del 1917, venne assegnato alla 91ª Squadriglia in cui erano stati riuniti tutti i migliori piloti del Regio Esercito scelti personalmente da Baracca.

Author: redazione@ilgiornale-web.it (Davide Bartoccini)


Published at: 2025-06-21 06:10:24

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