L’evasione è stata materialmente facilitata da criminali balcanici, ma coordinata senz’altro dal Cremlino: il tribunale di Milano ha condannato in primo grado a 3 anni e 2 mesi di reclusione Dmitry Chirakadze, un uomo russo di 55 anni che era stato arrestato nel giugno del 2024 con l’accusa di aver coordinato il piano per l’evasione Uss insieme ad altri complici. La medesima procura, nel 2024, ha ottenuto il processo per due imprenditori brianzoli filorussi, accusati di ricevere criptovalute dai servizi di Mosca per mappare le zone cieche delle telecamere di sorveglianza a Milano e Roma, ma anche per allestire una rete di “safe house” per gli agenti operativi russi e installare dash cam per le cooperative di taxi, con le registrazioni da mandare all’intelligence di Mosca. Nel mare magnum della propaganda in tal senso, vale la pena ricordare due casi emblematici operati dal Cremlino stesso: il tweet dell'ambasciata russa, nel primo anno di guerra, in cui si mostrava una foto (falsa) di un Lince italiano distrutto col commento “I contribuenti italiani sono felici con tale destinazione dei loro soldi?”, rivelatasi un falso, e le recenti parole della portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova, che in occasione del crollo della torre medievale ai Fori Imperiali a Roma ha sostanzialmente affermato che l'Italia dovrebbe spendere i soldi per il proprio patrimonio culturale invece di finanziare l'Ucraina.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Paolo Mauri)
Published at: 2025-11-10 06:05:45
Still want to read the full version? Full article