E non solo: “I luoghi di esercitazione “continuativa”, diurna e notturna, con modulo a fuoco, sul terreno, con nemico rappresentato da attivatori» sono indicati nelle propaggini a sud delle Prealpi Lecchesi, colline moreniche a nord della città di Monza, nel Parco della Valle del Lambro e nell’area di Colle Brianza, a sud di Lecco, a est della SS36, a ovest del fiume Adda, ossia luoghi piacevolmente frequentati nella bella stagione per passeggiate, giri in bicicletta e scampagnate”. Un’iniziativa contestata dal comitato “Monza per la pace” che in una nota ha esplicitato la sua posizione: “Suscitano il nostro sdegno le attività realizzate con il coinvolgimento della cittadinanza e delle scuole di ogni ordine e grado, le sponsorizzazioni delle industrie d’armi e le cerimonie pubbliche volte a diffondere una propaganda bellica che offende il sentimento di profondo cordoglio che noi cittadine e cittadini condividiamo in relazione ai massacri di civili inermi in Palestina e Medio Oriente, in Ucraina, in Sudan e in tutti i conflitti in corso nel mondo e la violenza militare sulle frontiere di terra e di mare del nostro paese”. Parole amare che sono state pronunciate da tante associazioni: “La “guerra per gioco” e la guerra esibita, con nemici rappresentati e marce di militari nelle strade e sui sentieri del nostro territorio, con esercitazioni armate e impiego di veicoli anche pesanti (come abbiamo visto riportato dalla stampa lo scorso anno a Briosco), l’occupazione di scuole per la logistica (come avverrà a Briosco da giovedì 22/05), il coinvolgimento di studenti e giovani nelle cerimonie (come accadrà a Monza), ha sempre di più il sapore amaro di una guerra che è invece reale e sempre più vicina, e che alcuni vorrebbero già instillare nella mente delle persone come un evento inevitabile”.
Author: Alex Corlazzoli
Published at: 2025-05-19 13:25:28
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