Chi legge segue il protagonista e l’amico Maurilio – orfani dei padri ma capaci di dare forma e sostanza al sogno dei padri – in un percorso tra montagne e ghiacciai di una Valle d’Aosta remota e violata nel profondo, bellissima, in grado di dare pienezza e pace: Pré Saint Didier e Courmayeur, il Monte Bianco e le Grandes Jorasses, il Rifugio Torino e la Capanna del Leschaux, fino alla Punta Walker, settant’anni dopo (il testo è ambientato nel 2008) l’impresa delle leggendarie guide alpine Riccardo Cassin, Ugo Tizzoni e Gino Esposito, di cui forse ancora si incontrano i chiodi piantati nella parete, lungo un tracciato ripercorso con minuzioso puntiglio e rinnovato amore. Atmosfere alla Philip Dick (e alla Ridley Scott), science fiction e noir, un ritmo dal quale è bene lasciarsi prendere senza volerlo comprendere nei dettagli, un torrente di citazioni letterarie e musicali, un pastiche di lingue differenti, di culture altre… E se in Mascara – malato oncologico che non ha denaro a sufficienza per curarsi – prevale una sorta di malinconia dolorosa, in Klaus gli innesti dei ricordi – in pieno flusso cyberpunk – portano quasi al cortocircuito «versi, strofe di canzoni, sequenze di fotogrammi» di un’esistenza (o di molte esistenze) vissute come inautentiche a dispetto di tutto ciò che le vorrebbe reali. Alla fine degli anni Quaranta, a Genova (con Torino e Milano al centro degli scioperi antifascisti del 1944), non tutti hanno deposto le armi… Straordinario protagonista di Vedi la mia gente che non può morire è il piccolo Nico, che frequenta la scuola elementare, legge romanzi d’avventura (anzi, la serie Il Romanzo d’Avventure, che pubblica tra gli altri Salgari e Wells), capta suo malgrado i pensieri di chi gli sta vicino («quella radio che gli si accendeva all’improvviso in testa erano i pensieri degli altri, quelle parole che la gente si formava in testa ma non diceva»): i pensieri delle donne del quartiere popolare in cui vive, che hanno perduto il figlio nella campagna di Russia o nell’insurrezione che ha messo fine alla guerra; del maestro che incoraggia la sua passione per la lettura; del tedesco che fuma affacciato a una finestra, i fili del bucato tesi tra due case del vicolo.
Author: Laura Coci
Published at: 2025-04-28 22:00:00
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