Questo, infatti, è il primo libro di Garau, anche se da decenni Garau viaggia nel mondo, per fare Poetry slam, o per improvvisare letture nei luoghi più impensabili, per partecipare a festival, rassegne, o a qualsiasi azzardo poetico riesca a tentarlo: dall’Isola di Pasqua a Berlino, Parigi, Madrid, da Stoccolma a tutto il Sud America, all’Africa, all’Asia. I testi si susseguono a strati, ininterrotti: a volte si fronteggiano, ma quella che all’apparenza sembrava una traduzione a fronte di un testo in una o più lingue straniere, si rivela, un attimo dopo, una digressione che tesse una nuova tela di parole, o invece un’impronta imperfetta in cui sopravvivono solo gli intraducibili nomi propri, persi in una costellazione di segni d’interpunzione, di tracce del silenzio tra le parole. E questo libro, che in effetti non è un libro, ma qualcosa di radicalmente diverso da ciò che si intende con la parola libro, qualcosa che andrebbe eseguito, o guardato, prima che letto, è il libro di poesia più importante, bello, convincente e necessario pubblicato quest’anno in Italia.
Author: Lello Voce
Published at: 2025-08-30 05:50:47
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