“Siamo grati per i loro sforzi di lunga data, non solo per cercare di mediare la pace, ma anche per lo scambio di prigionieri”, ha dichiarato il capo della diplomazia Usa riferendosi al Vaticano, “ci sono bambini che sono stati portati via dalle loro case e che gli ucraini vorrebbero vedere tornare a casa, e la Santa Sede è stata molto coinvolta in questo senso”. Zelensky già a Roma – Intanto c’è grande attesa per la messa di inizio pontificato di Leone XIV in Piazza San Pietro il 18 maggio, a cui parteciperanno – come accaduto per i funerali di Papa Francesco – oltre 150 delegazioni ufficiali costellate di capi di Stato e di governo, sovrani regnanti e principi ereditari. Forse l’iniziativa diplomatica più importante della Santa Sede è stata quella intrapresa durante il culmine della crisi dei missili di Cuba quando, nell’autunno del 1962, il premier sovietico Nikita Khrushchev ordinò il dispiegamento segreto di missili nucleari a Cuba, che furono presto individuati dagli aerei spia Usa: mentre l’amministrazione Kennedy valutava la risposta da dare, con la minaccia di una guerra nucleare incombente, papa Giovanni XXIII implorò la pace in un discorso radiofonico pubblico, in un discorso agli ambasciatori in Vaticano, e scrisse anche privatamente a Kennedy e Krusciov, facendo appello al loro amore per la loro gente affinché desistessero.
Author: F. Q.
Published at: 2025-05-17 17:00:10
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