(di Paolo Petroni) FABIO STASSI, 'BEBELPLATZ' (SELLERIO, pp. 300 - 16,00 euro) È da tempo immemore che non si parla di pubblici roghi di libri, mentre di libri messi all'indice, sequestrati dalle biblioteche e mandati al macero le notizie sono continue, dalla Russia all'Iran, ma vengono anche da quella culla di libertà che era l'America e da nostre situazioni locali, amministrazioni, specie nel Nord-est che fanno ritirare titoli dalle scuole e censurano testi. Un viaggio reale nello spazio e ideale nel tempo che parte dal meraviglioso Centro di Documentazione sul Nazionalsocialismo a Monaco, inquietante e implacabile museo della memoria, e dalla vicina Konigsplatz dove, il 10 maggio 1933, a mezzanotte prese il via un gigantesco rogo di libri con attorno folla a braccia alzate nel saluto romano e una fanfara che suonava, mentre a Berlino Hitler dichiarava: "Il tedesco del futuro non sarà più un uomo fatto di libri, ma un uomo fatto di carattere", dando il via al rogo in Babelplatz. Si parte dal Don Chisciotte, con la sua biblioteca di narrazioni cavalleresche che ne influenzano le gesta, per arrivare a rileggere le opere dei cinque italiani finiti nei roghi nazisti: le novelle erotiche e libertarie di Pietro Aretino, le storie di pirati antimperialisti di Emilio Salgari, l'indipendenza e la fede utopica di Antonio Borgese, le narrazioni popolari e l'antifascismo di Ignazio Silone, i racconti sul diritto al piacere e l'indipendenza femminile di Maria Volpi, nota con lo pseudonimo Mura.
Published at: 2025-05-25 10:20:15
Still want to read the full version? Full article