Rivoluzionari? Al Leonka solo affari

Rivoluzionari? Al Leonka solo affari


Si chiamava Marcello Musso, sul suo tavolo erano arrivati i rapporti dei carabinieri che raccontavano - con tanto di filmati dall'alto - come nel centro sociale di via Watteau una banda di spacciatori lavorasse alla luce del sole, e lui reagì come gli pareva ovvio: decise di entrare al Leoncavallo e di arrestare i pusher. L'uomo simbolo di questa trasformazione è il portavoce storico Daniele Farina, il giovanotto dinoccolato che un tempo trattava con la Digos i percorsi dei cortei mentre alle sue spalle gli incappucciati agitavano le molotov, e che è approdato alla Camera nelle file di Rifondazione. Un tradimento bello e buono, per i puri dell'antagonismo milanese: e infatti l'altro ieri i Carc, l'ala più estrema della sinistra cittadina, nel documento che protesta per lo sgombero di via Watteau tengono a precisare che "il Leoncavallo non è più quello degli anni passati, delle manifestazioni che hanno fatto scappare la polizia, che affiliandosi a Sinistra Italiana e poi Avs sono divenuti ormai cespugli del Pd e, di fatto, non sono più nelle piazze e non promuovono più lotte, che si sono snaturati come centro sociale".

Author: redazione@ilgiornale-web.it (Luca Fazzo)


Published at: 2025-08-24 03:00:02

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