Le analisi degli istituti che si susseguono davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato sono concordi: il taglio di due punti della seconda aliquota Irpef sui redditi da 28mila a 50mila euro riguarda circa il 30% dei contribuenti (oltre 13 milioni di persone) e comporta un beneficio annuo medio di circa 230 euro, ma gli effetti maggiori sono di fatto per le fasce più alte. Per quanto riguarda la rottamazione, ha detto Orefice,"la disciplina introdotta diverge parzialmente dai precedenti interventi normativi perché limita la possibilità di ricorrere alla definizione agevolata ai soli casi nei quali il contribuente ha omesso il versamento delle imposte sul reddito e sul valore aggiunto, comunque oggetto di dichiarazione, e agli accertamenti formali e cartolari sulle dichiarazioni" ma "se anche il perimetro è limitato" l'intervento "sconta, comunque, le criticità, più volte sottolineate dalla Corte, e, in particolare, la possibilità che la misura possa ridurre la compliance fiscale, il rischio che l'Erario possa diventare un 'finanziatore' dei contribuenti morosi, incentivando l'omesso versamento come forma di liquidità, l'incertezza sugli effetti sui saldi di finanza pubblica". "Ordinando le famiglie in base al reddito disponibile equivalente e dividendole in cinque gruppi di uguale numerosità - ha proseguito - emerge come oltre l'85% delle risorse siano destinate alle famiglie dei quinti più ricchi della distribuzione del reddito: sono infatti interessate dalla misura oltre il 90% delle famiglie del quinto più ricco e oltre due terzi di quelle del penultimo quinto.
Published at: 2025-11-06 19:05:14
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