“Sono stato detenuto sette ore e respinto, ma scrivete dei milioni di persone private della libertà di andare in ospedale, a lavorare, a trovare un parente e dei milioni espulsi dalla propria terra a Gaza e nei territori occupati”. Al centro c’è la volontà di cogliere questo momento di visibilità per testimoniare ancora una volta “genocidio, apartheid e occupazione”, come fa da oltre 20 anni con la campagna “Ponti non muri” di Pax Christi. Veneziano, classe 1962, don Nandino Capovilla è assistente del gruppo Agesci di Marghera, gli scout che giustizia e nonviolenza ce l’hanno nel Patto associativo (insieme all’antifascismo): “Oggi a Taybeh avrei consegnato a nome dei nostri ragazzi una bandiera agli scout palestinesi, loro ci hanno scritto nei giorni scorsi per dirci che ci sentono ‘non solo amici, ma compagni di resistenza e speranza’”.
Author: Pietro Barabino
Published at: 2025-08-13 15:21:38
Still want to read the full version? Full article