Renato Simoni, lo stile e la critica

Renato Simoni, lo stile e la critica


Cominciando a diciannove anni dalla sua Verona passò a Milano come critico teatrale per «Il Tempo» a ventiquattro, e per il «Corriere» a ventotto — dove era stato chiamato dal direttore Luigi Albertini, probabilmente per il successo della sua prima commedia, La vedova del 1902. di Luigi Pirandello che «presentando un caso psicologico d’eccezione non lo svolge e non lo spiega con le sorprese d’una logica brillante e paradossale ma lo conduce dolcemente, pianamente, semplicemente verso la legge comune della vita, mostra come dalla vita comune esso sia derivato, rivela quanta sincera e profonda umanità si nasconda dietro un’apparente deformazione sentimentale (…) Agostino Toti, professore di storia naturale, quasi settantenne, per il gusto di sentirsi ridere vicino una giovinezza, si mette in mente di sposare la giovanetta Luzzidda, figlia del suo bidello. In questo caso la presenza del regista non poteva essere trascurata — proprio come era stata con entusiasmo sottolineata l’apparizione di Giorgio Strehler per l’inaugurazione del Piccolo nel 1947 con L’albergo dei poveri di Maksim Gor’kij: il teatro si emancipava da sé stesso.

Author: FRANCO CORDELLI


Published at: 2025-07-29 19:15:34

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