Mentre si discute della stessa opportunità di realizzare una tipologia di processo mai vista prima d’ora, cercando di capire chi dovesse sostenere l’accusa, chi la difesa e, soprattutto, come evitare che un simile processo potesse fare da cassa di risonanza e legittimazione dei nazisti stessi, Kelley subisce durante i suoi colloqui il fascino e il carisma della personalità narcisistica di Göring. Ispirato al libro The nazi and the psychiatrist, di Jack El-Hai, che racconta appunto la storia di Kelley, Norimberga, scritto e diretto da James Vanderbilt (Zodiac, Sotto Assedio) è uno di quelli che una volta avremmo definito “filmoni”, pieno di attori premiati anche nei ruoli di contorno (strepitoso per esempio John Slattery come ufficiale direttore della prigione), di scenografie e ricostruzioni imponenti, di dialoghi altisonanti, basato su eventi storici, il cui finale è noto. Trattandosi di un film d’epoca, è profondamente testosteronico, con personaggi femminili come una giornalista, l’assistente del giudice Jackson e la stesse moglie e figlia di Göring che fanno da mere figure di contorno, mai neanche co-protagoniste.
Author: Emanuele Manco
Published at: 2025-12-15 23:00:00
Still want to read the full version? Full article