E’ appena successo grazie a Leopoldo Rubinacci, vicedirettore generale della Direzione Commercio della Commissione europea, che ha snocciolato le cifre come un contabile d’altri tempi, davanti a un Parlamento europeo che ascoltava in silenzio, forse con un misto di preoccupazione e incredulità. L’acciaio, materia prima che scorre nelle vene dell’industria, dai ponti alle lavatrici, e le automobili, simbolo di libertà e di progresso, diventano ostaggi di una guerra commerciale che ha il sapore di un ritorno al passato. Viviamo in un’epoca in cui la globalizzazione, con tutti i suoi difetti, sembrava aver insegnato che il commercio è un gioco a somma positiva: se io vendo a te e tu vendi a me, alla fine ci guadagniamo tutti.
Author: Vincenzo Borgomeo
Published at: 2025-07-14 14:24:05
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