Nell'incrocio dei personaggi invece all'inizio c'è il perfido don Raffaele, alla fine trova Pedro, un anarchico spagnolo che istiga alla necessità di un uomo nuovo, «l'uomo del disordine», perché contro un mondo regolato dal totalitarismo, l'unica soluzione è il caos come forza di reazione. Se riesce lui a fare due cose giuste in una giornata, sono convinto che chiunque sperimenti di percepirsi rotto, bloccato, scarico o venga indotto come in confessionale a sentirsi Pasqualino Settebellezze (come è l'idea del mio interlocutore), abbia anche però la grande opportunità di rendersi conto che può fare almeno due volte al giorno una cosa giusta, bella, buona, vera (è invece quanto credo io). Il confessionale suggerisce che quando si è nel disordine, il caos è il punto su cui appoggiare la leva per spostare il peso di ogni rassegnazione, pessimismo, frustrazione, desolazione.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Giulio Dellavite)
Published at: 2025-08-24 08:00:36
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