È un sabato notte quello tra il 2 e il 3 novembre del 1991, quando un boato sveglia la tranquilla Santa Tecla, una frazione di Acireale, in provincia di Catania.”Hanno messo una bomba a casa di Pippo Baudo…è saltato tutto”, urla una voce al centralino del 112. E in effetti già nella primavera del 1992 Totò Riina avrebbe inviato a Roma un gruppo di killer guidato da Matteo Messina Denaro e Giuseppe Graviano: l’obiettivo era studiare piani di morte per Giovanni Falcone, per l’allora guardasigilli Claudio Martelli e per lo stesso conduttore Mediaset. Due giorni dopo un’altra chiamata, questa volta all’Ansa di Genova; “Il significato politico che abbiamo inteso conferire all’azione condotta ai danni della villa del signor Baudo a Santa Tecla, ritenevamo che, almeno lui – uomo di spettacolo, ma anche di politica – non sarebbe dovuto risultare – così come è apparso – del tutto incomprensibile”.
Author: Giuseppe Pipitone
Published at: 2025-08-17 15:42:12
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