Quando il mouse ascolta, i sensori di movimento sfruttati come microfoni

Quando il mouse ascolta, i sensori di movimento sfruttati come microfoni


Stando a quanto riportato nell’abstract dello studio intitolato Mic-E-Mouse (qui i dettagli), elementi quali il polling rate (la frequenza delle interrogazioni) e la sensibilità dei mouse ottici ad alte prestazioni consentono di rilevare vibrazioni acustiche dalla superficie dove è collocato il dispositivo di input; elaborando i dati grezzi ottenuti con tecnologie di elaborazione dei segnali e tecniche di machine learning è possibile ascoltare quello che dicono le persone vicino al mouse. I dati grezzi sono elaborati con il cosiddetto “Filtro di Wiener“, un filtro per l’elaborazione dei segnali su base statistica che consente di eliminare il rumore presente in un segnale digitale; già dopo questo passaggio è possibile captare alcune informazioni; elaborando ulteriormente il flusso grezzo con un modello neurale i ricercatori hanno dimostrato la possibilità di ripulire l’audio. Il “microfono” era invisibile a qualsiasi controllo ordinario, con segnali che era possibile captare tramite rilevamento di emissioni o fonti di calore, un emblema di come già allora la tecnologia di ascolto fosse già in grado di raggiungere livelli di sofisticazione avanzata, anticipando quello che è oggi possibile nei settori delle comunicazioni e con le moderne tecniche di intercettazione.

Author: Mauro Notarianni


Published at: 2025-10-05 08:29:17

Still want to read the full version? Full article