Almeno per quanto riguarda la posizione di uno dei principali imputati, l’avvocato Giorgio De Stefano per anni ritenuto dalla Dda di Reggio Calabria una delle due teste pensanti della ‘ndrangheta reggina assieme all’ex parlamentare del Psdi Paolo Romeo, condannato a 25 anni di carcere in primo grado con il rito ordinario e in attesa, nei prossimi mesi, della sentenza d’Appello. La sentenza della Suprema Corte è arrivata venerdì sera e l’avvocato è stato, così, assolto definitivamente dal processo in cui aveva rimediato in primo grado una condanna a 20 anni di carcere, poi ridotta in Appello a 15 anni e 4 mesi di reclusione. Rifatto il processo “Gotha”, quindi, nel novembre 2024 la Corte d’Appello aveva ridotto ulteriormente la pena a 10 anni di carcere, condannando De Stefano solo come “partecipe dell’associazione mafiosa” e non come capo promotore di quella che era stata definita la “struttura riservata della ‘ndrangheta” dove assieme a Paolo Romeo, stando all’originario impianto accusatorio, sarebbe stato il “motore immobile del sistema criminale”, uno dei “soggetti ‘cerniera’ in grado di interagire tra l’ambito ‘visibile’ e quello ‘occulto’ dell’organizzazione”.
Author: Lucio Musolino
Published at: 2025-12-13 09:39:16
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