A dirlo è il monitoraggio statistico aggiornato al 31 dicembre dello scorso anno, pubblicato a inizio aprile dal ministero della Giustizia guidato da Carlo Nordio: come ha osservato per primo il Sole 24 ore, l’indicatore più preoccupante riguarda proprio il disposition time, cioè il tempo medio di smaltimento dei fascicoli nei tre gradi di giudizio, che è sceso molto meno di quanto si sperava. Nell’arco degli ultimi 12 mesi, però, la corsa si è impantanata: dopo aver segnato un -11,8% nel 2022 e un -17,4% nel 2023, nel 2024 il disposition time è calato di pochissimo, da 2.075 a 2.008 giorni (cinque anni e mezzo), appena il 20,1% in meno rispetto alla baseline. A causa di questo sovraccarico di lavoro è stato formalmente mancato anche un altro importante obiettivo del Pnrr, lo smaltimento del 95% dell’arretrato accumulato al 2019 dai Tribunali: al 31 dicembre dell’anno scorso, scadenza intermedia concordata con l’Europa, la riduzione si è fermata al 93,2%, con quattro sedi sotto la soglia dell’80%.
Author: Paolo Frosina
Published at: 2025-05-14 06:17:04
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