Ora, se ciò fosse vero oggi la bandiera russa sventolerebbe sul pennone più alto di Kiev e non ci sarebbe bisogno di alcuna trattativa, né Putin si sarebbe scomodato a raggiungere Trump in Alaska e probabilmente presto Zelensky a Ginevra o, come pretenderebbe lui, in ginocchio a Mosca. Dopo tre anni e passa di guerra e centinaia di migliaia di russi morti al fronte, Putin è a meno di un quinto del lavoro, controlla malamente e fragilmente solo il 19 per cento del territorio che aveva pensato di annettere totalmente in un baleno. Insomma, se la guerra non dovesse finire non sarà certo perché l'Europa non vuole la pace, bensì perché Putin insiste nel voler avere su un piatto d'argento ciò che non solo non gli spetta, ma che per ora non si è neppure meritato sul campo.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Alessandro Sallusti)
Published at: 2025-08-20 08:00:59
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