Elezioni importanti quelle che si sono tenute negli ultimi giorni in Polonia e Corea del Sud, in particolare se si tengono presente le linee di faglia che attraversano il mondo in questo scontro globale tra le pulsioni muscolari dell’unipolarismo iper atlantista e le spinte distensive del multipolarismo che ha i suoi attuali focus in Ucraina e a Gaza (entrambe guerre per procura dell’Occidente: cosi la leader Tory Kemi Badenoch). Non è andata così e il voto polacco è stato appannaggio di un nazionalista che ha fama di “ucrainofobo“, avendo fatto diverse dichiarazioni contro Kiev: Nawrocki si è detto contrario all’ingresso dell’Ucraina nella Nato e nella Ue; ha rimproverato Kiev di non aver ricambiato i lauti aiuti inviati dal suo Paese per sostenerla e anzi ha distrutto l’agricoltura polacca con il suo grano sottocosto; ma soprattutto ha rinfacciato al Paese vicino di non aver mai fatto i conti col passato. Lee Jae-myung ha infatti dichiarato che aprirà un processo di pacificazione con la Corea del Nord, parole distensive più che di conforto e che potrebbero anche rinverdire i tentativi di riconciliazione tra Trump e Kim Jiong-un, che il presidente americano ha detto di voler rilanciare e che furono favoriti, nel suo precedente mandato, da una spinta in tal senso del presidente sudcoreano Moon Jae-in.
Author: davide
Published at: 2025-06-07 07:33:22
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