Era accaduto, infatti, che nella notte del 20 febbraio un tubo lungo una dozzina di metri e del peso di 789 chili fosse precipitato da un pendio innevato fino a una delle strade del cantiere, a pochi giorni dall’arrivo dei commissari del Comitato Olimpico Internazionale, in vista della pre-omologazione della pista da bob per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. L’indagine preliminare durata due mesi è stata scrupolosa e si è conclusa con un rapporto dei carabinieri di Belluno, finito sul tavolo di un pubblico ministero e di Roberta Gallego, procuratore facente funzioni di Belluno. Lesto a cogliere l’allarme era stato anche il ministro Abodi che aveva auspicato “un ulteriore innalzamento del livello di controllo dell’area di cantiere”, emettendo subito la sentenza: “Si tratta di un gesto criminale commesso da soggetti che pensavano di determinare un danno all’Italia, perché le Olimpiadi e le Paralimpiadi rappresentano una grande opportunità che porrà la nostra Nazione al centro del mondo”.
Author: Giuseppe Pietrobelli
Published at: 2025-04-15 13:15:52
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