Nel 1966, Baudo propose alla Rai un programma nuovo, originale, pensato per valorizzare i talenti emergenti: si trattava di "Settevoci", un format innovativo per l’epoca, in cui coppie formate da un concorrente e un cantante si sfidavano in una gara di abilità e simpatia, giudicati dall’applausometro. E anche se oggi possiamo mettere in dubbio i dettagli di quel famoso "salvataggio" televisivo, l’aneddoto resta uno dei più emblematici: un racconto che intreccia cinema, TV, casualità e talento, e che rende ancora più umano e affascinante il percorso di uno dei più grandi protagonisti della cultura pop italiana. E in questo caso, la verità è che senza Settevoci, e forse anche senza Rin Tin Tin, la storia di Pippo Baudo
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Roberta Damiata)
Published at: 2025-08-17 15:06:46
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