È stato redatto in una serie di incontri di diplomazia “alternativa” a cui partecipavano l’inviato speciale di Trump, Steve Witkoff, un avvocato esperto di questioni immobiliari e amico di vecchia data di Trump; e Kirill Dmitriev, capo negoziatore russo e imprenditore formatosi in grandi multinazionali della finanza statunitensi. Oltre a questo, il Wall Street Journal scrive che i campi in cui sarebbero stati fatti o almeno discussi accordi di massima erano vari: lo sfruttamento delle risorse naturali (gas e metalli rari) dell’Artico; l’accesso alle forniture di gas e petrolio russo per le aziende statunitensi, compresa la distribuzione attraverso gasdotti; la collaborazione nel campo dell’industria e delle missioni spaziali, anche con il coinvolgimento di SpaceX, l’azienda di Elon Musk. Da allora i contatti sono stati continui: Witkoff è stato cinque volte in Russia (e mai in Ucraina), a ottobre a Miami è stato redatto il piano per la fine della guerra in 28 punti, al termine di lunghi incontri a cui partecipava anche Jared Kushner, genero di Trump, presidente di una società di investimenti e già coinvolto in varie trattative diplomatiche e commerciali in Medio Oriente e non solo.
Published at: 2025-12-01 10:27:53
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