Per l’opposizione bielorussa le cose restano complicate

Tikhanovsky ha perso una cinquantina di chili durante i cinque anni che ha passato in un carcere di massima sicurezza e ha raccontato che temeva di fare la fine di Alexei Navalny, il principale oppositore del presidente russo Vladimir Putin, morto a febbraio del 2024 in un carcere siberiano. Per esempio hanno evitato di commentare la guerra in Ucraina, che è iniziata quando loro erano già detenuti: Kalesnikava ha raccontato che, un paio di settimane dopo l’invasione russa, era stata messa in isolamento e da allora non aveva più potuto ricevere notizie, neppure quelle manipolate dei media statali. Nel 2025 ci sono stati almeno quattro viaggi in Bielorussia dell’inviato speciale di Trump per la Russia e l’Ucraina, Keith Kellogg, o del suo vice John Coale (tanti per un paese di neppure dieci milioni di abitanti, così isolato a livello internazionale), che sono sempre stati ricevuti in modo molto cordiale.