Anche se è difficile immaginare un personaggio più lontano da lui, a parte qualche tratto autoritario, Donald Trump potrebbe tranquillamente far propria quella celebre frase visto che in otto mesi ha precipitato il mondo in uno stato confusionale: aveva promesso di imporre la pace in 24 ore in Ucraina ma nell'ultima settimana Kiev ha subito i bombardamenti più cruenti dall'inizio della guerra e dopo un mare di promesse e di minacce non abbiamo visto né le tanto conclamate sanzioni secondarie che avrebbero dovuto riportare alla ragione Putin, né la tregua. Se, invece, si da un'occhiata ai conti stelle e strisce non è così: l'unica bussola nella grande confusione che accompagna la politica trumpiana sono infatti i profitti per il bilancio americano, si parli di dazi, di petrolio, di terre rare, di big company o di armi dell'industria bellica per l'Ucraina pagate naturalmente dalla Nato cioè dagli europei. Nel regno della confusione, è tradizione, si parla molto e si combina poco perché non si dà il giusto peso alle parole: non bisogna essere dei grandi geni per capire che al tavolo della pace Putin si siederà solo se obbligato, solo se avrà di fronte un'alternativa peggiore.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Augusto Minzolini)
Published at: 2025-08-30 08:00:03
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