Dichiarazioni che hanno scatenato la reazione di Pechino, i cui toni si sono via via inaspriti: il portavoce del ministero degli Esteri, Lin Jian, ha esortato la premier "a correggere subito - ha detto - il suo errore, e a ritrattare la clamorosa dichiarazione", chiarendo che nel caso contrario Tokyo "se ne assumerà tutte le conseguenze". Prima che il post fosse oscurato, in Giappone è montata un'ondata di sdegno, in un Paese che ha visto l'ex primo ministro nazionalista Shinzo Abe morire in un attentato a luglio del 2022, con la richiesta di diversi esponenti politici di alto livello di esaminare l'espulsione di Xue. Con la posizione più sfumata della 'ambiguità strategica' dell'amministrazione Usa di Donald Trump sull'intervento a difesa di Taipei, il principale ostacolo nella regione ai piani cinesi di riunificazione è Tokyo, che ha controllato l'isola per 50 anni fino alla fine della Seconda guerra mondiale e ora vanta legami a doppio filo.
Published at: 2025-11-13 20:04:05
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