Al governo il presidente di Confindustria, di fronte ad una platea di 2 mila tra imprenditori, esponenti della finanza, rappresentanti di governo (Tajani, Urso, Calderone, Piantedosi e Pichetto Fratin tra gli altri) e delle istituzioni, politici e sindacalisti, chiede di sostenere con più decisione e le imprese ed intervenire sul caro energia e all’Europa di correggere gli errori del passato, a partire dal Grean deal, ed abbattere la mole insopportabile di burocrazia e norme che finiscono per fare il gioco dei nostri concorrenti. Gioca in casa Orsini, e sceglie Bologna (anziché Roma come da tradizione), per tenere l’assemblea annuale dell’associazione valorizzare la presenza di Confindustria in tutto il Paese e portare la politica - il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e quella del Parlamento europeo Roberta Metsola - sul territorio, la sua Emilia una delle aree economicamente più forti e dinamiche del Paese, «la mia terra -l’ha definita – con imprese che hanno saputo reagire a terremoto e alluvioni». La conclusione del suo intervento è però incentrata tutta sul lavoro ed il rapporto con le parti sociali, a partire da due temi rilevanti, i salari e la sicurezza.E su questo la proposta che lancia Orsini ai sindacati è quella di lavorare insieme «per mettere al centro le persone», per investire di più in formazione e prevenzione («perchè ogni morte sul lavoro è un fallimento di tutti»), contrastare i contratti pirata, le false cooperative e alzare ancora di più le retribuzioni lorde attraverso contratti di produttività aziendali.
Author: Paolo Baroni
Published at: 2025-05-27 09:27:17
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