La visita di Viktor Orbán al Cremlino e il licenziamento di Andriy Yermak, l'uomo più potente dopo Zelensky, hanno scosso l'Europa in una sola giornata. Ma dietro il gas c'era molto altro: la riapertura del dossier più scomodo per l'Europa, quello del rapporto privilegiato tra Budapest e il Cremlino. In sottofondo pesano le manovre di Washington: secondo indiscrezioni, l'amministrazione Usa sarebbe pronta a riconoscere la Crimea e i territori occupati come parte della Federazione Russa per convincere Mosca a un accordo che chiuda la guerra.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Luigi Guelpa)
Published at: 2025-11-29 05:20:45
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