La richiesta di un adeguamento salariale che tenga conto dell’aumento del costo della vita traduce sul concreto i risultati emersi qualche giorno fa dal report dell’Organizzazione internazionale del lavoro delle Nazioni Unite, che collocava l’Italia all’ultima posizione tra i paesi industrializzati del G20 per retribuzioni e potere d’acquisto. Più in generale, lo spostamento di finanziamenti dall’automotive al comparto bellico e la possibilità di fare debito non sembra una scelta lungimirante: “Chi si illude che le politiche di riarmo abbiano delle ricadute economiche, tecnologiche e occupazionali, dice di fatto una falsità – spiega Gianni Alioti della Fim Cisl –. Ai ripetuti cori rivolti a Confindustria, si unisce il sarcasmo verso il piano ReArm Europe: “Guarda che cosa dobbiamo fare qua per rinnovare un normalissimo contratto nazionale – commenta un lavoratore dell’Unione sindacale di base, in corteo in solidarietà con i colleghi rappresentati dai sindacati confederali –.
Author: Pietro Barabino
Published at: 2025-03-29 13:36:29
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