Oggi la Liberazione si chiama disarmo: la lotta alla guerra è l’antifascismo del presente

Oggi la Liberazione si chiama disarmo: la lotta alla guerra è l’antifascismo del presente


La sua lacerazione continua e progressiva, con la rilegittimazione di guerra e riarmo, ridà centralità politica e culturale alla visone del mondo fondata sulla dicotomia amico/nemico, anziché alla costruzione con mezzi di pace di un sistema internazionale pacifico e multipolare, immaginato da padri e madri costituenti e dalla Carta della Nazioni Unite. In questo senso è un importante contributo il nuovo libro di Lorenzo Guadagnucci, Un’altra memoria (Altreconomia), che – interrogandosi sulla funzione odierna dei luoghi della memoria delle stragi nazifasciste del nostro paese – aiuta ad aprire una riflessione più generale sul rischio di autoreferenzialità delle celebrazioni istituzionali della Liberazione, quando sono incapaci di denunciare con la stessa forza guerre, genocidi e crimini contro l’umanità del nostro presente, che dispiegano e rinnovano davanti ai nostri occhi quegli orrori, condannati per il passato e contro i quali aveva lottato la Resistenza. “Impossibile commuoversi e indignarsi per i nostri morti di ottant’anni prima – scrive Guadagnucci, che ha anche un legame familiare con la strage di Sant’Anna di Stazzema – mentre collettivamente ignoriamo, fingiamo di non vedere, i morti causati dalle nostre armi, da un esercito amico, sostenuto dalle nostre istituzioni, appena al di là del nostro mare”, in Palestina, o siamo incapaci di mettere fine alla guerra in Ucraina, dove i governi europei continuano ad inviare armi, anziché mediatori.

Author: Pasquale Pugliese


Published at: 2025-04-28 11:31:07

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