Può essere, ma sappiamo che quel territorio ha un alto valore simbolico e strategico per Mosca, che infatti ha proceduto a invadere nei primi giorni di guerra, anche grazie a tremendi errori di valutazione dello Stato maggiore di Kiev che in quell'area non ha provveduto a far saltare i ponti sul fiume, come invece ha fatto altrove, per contenere/fermare l'avanzata russa. Dal punto di vista militare forse, ma dal punto di vista politico è proprio quello che vorrebbe ottenere il Cremlino: ci hanno provato nei primi giorni di guerra, quando da Kherson hanno puntato verso Mykolaiv sperando di sfondare in direzione di Odessa, e lo ribadisce e l'ha ribadito più volte la presidenza parlando di “Novorossiya”, termine utilizzato dalla Russia zarista per indicare una vasta regione ucraina (da Bakhmut sino a Odessa) a partire dal 1764 quando venne conquistato il khanato di Crimea. Il cessate il fuoco nel Mar Nero – peraltro riguardante solo la sicurezza della navigazione, gli attacchi terrestri dal mare continuano – unito all'accordo sullo stop dei reciprochi attacchi alle infrastrutture energetiche, potrebbe però aprire una finestra di opportunità per Mosca: recuperare forze e risorse per un colpo di mano riposizionando assetti navali importanti, spostati nei porti orientali del Mar Nero, nella penisola di Crimea.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Paolo Mauri)
Published at: 2025-04-08 15:02:46
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