«Sono stato bombardato due volte da Israele e questo è il risultato della pressione militare e della guerra per liberare i prigionieri di cui parla Netanyahu», spiegando di non sapere nulla della sorte del suo compagno di prigionia, «con me al momento del raid». Con le trattative per la liberazione degli ostaggi «a un punto morto» e l'ammissione della moglie di Netanyahu che dei 59 ancora a Gaza meno di 24 sarebbero ancora vivi, cresce la preoccupazione dei familiari e di nuovo migliaia di persone sono scese ieri in piazza a Tel Aviv per chiedere un'intesa. Sono almeno 19 le vittime di un bombardamento a Khan Yunis, a sud, mentre Israele denuncia che gruppi armati e civili saccheggiano depositi di aiuti umanitari.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Redazione)
Published at: 2025-05-04 03:00:02
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