Incarcerato in un luogo segreto assieme ad un’altra decina di figure del mondo nazista (spiccano per scelte narrative Robert Ley, Karl Donitz, Julies Streicher) in attesa di esser processato per crimini di guerra e contro l’umanità, Goring viene sottoposto all’analisi, alle confidenze e alle cure dello psichiatra Douglas Kelley (Rami Malek). “Il suo compito è tenerli in vita”, riferiscono gli alti comandi a Kelley che però, almeno qui nella finzione, tratta dal libro Il nazista e lo psichiatra di Jack El-Hai, viene molto attratto dal magnetismo dell’imponente manipolatore Goring, tanto da preoccuparsi di fare da continuo tramite fisico tra il Reichsmarschall sua moglie e sua figlia, fungendo da postino e quasi da avvocato difensore. Lo script di Vanderbilt (Zodiac, The Amazing Spider-Man) vorrebbe tenere una sorta di doppio bordone narrativo allo stesso livello di pathos, ovvero quello dell’istituzione del processo di Norimberga da parte del giudice statunitense Robert H. Jackson (Michael Shannon) quando ancora non c’era nemmeno una bozza di diritto internazionale contro i crimini di guerra.
Author: Davide Turrini
Published at: 2025-11-29 12:08:27
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